I padri dell’Oratorio di San Filippo Neri si stabilirono, nel 1664, in un gruppo di edifici donati loro dalla famiglia Broglia, sul cui sito costruirono l’attuale chiesa e convento in Vittorio Emanuele.
Progettata dal luganese A. Bettino, la chiesa presenta un’unica navata, a pianta rettangolare coperta da una volta a botte; un presbiterio non absidato (con accanto un locale sacrestia) e quattro cappelle laterali circondano l’aula. Una serie di colonne con capitelli corinzi, che sorreggono un cornicione decorato con stucchi, scandisce le pareti laterali. Consacrata nel 1681, la chiesa fu arricchita, verso fine secolo, degli stucchi, della cantoria lignea e degli arredi della sacrestia.
Nel 1757 G. A. Riva eseguì i confessionali; nel 1759 si mise mano al progetto della facciata, decorata con sei statue (i SS. Pietro e Paolo, in alto, e Carlo Borromeo, Filippo, Valentino e Francesco di Sales, in basso) e con capitelli in stucco.
Nel 1785 fu ordinato l’organo; anche l’altare maggiore e le quattro cappelle laterali furono completate solo nella seconda metà del XVIII secolo.
Accanto alla chiesa sorge il convento – ora edificio scolastico: le fasi di costruzione del complesso furono diverse, ma i documenti in merito presentano varie lacune. Probabilmente il convento fu iniziato verso il 1664, su disegno di B. Quadro.
Verso la fine del XVIII secolo si decise di ampliare il complesso: fu incaricato del progetto l’architetto P. A. Galletti, ma non si realizzò interamente l’opera.
Nel 1801 fu soppresso l’Ordine dei Filippini, poi ristabilito nel 1816, ma, per mancanza di religiosi, già nel 1820 i padri dell’oratorio lasciarono il convento, destinato così, dal 1828, a Seminario Arcivescovile. Dal 1835 al 1841 visse qui, come seminarista, Don Bosco.
Trasferito il Seminario a Torino nel 1949, il complesso fu successivamente trasformato in edificio scolastico, privandolo di numerosi dei suoi arredi.