Alla scoperta dei luoghi di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo

 

In un luogo  non certo povero di  itinerari e piccoli tesori d’arte, di cultura e di storia il suggerimento può essere quello di visitare l’Astigiano alla scoperta dei luoghi in cui operò un grande pittore del Seicento, Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (Montabone 1568 – Moncalvo 1625), esponente di spicco dell’iconografia religiosa di stampo controriformista con i suoi numerosi studi alle figure suggestivamente libere e liberatorie ispirate dal Michelangelo della Sistina.
Vogliamo proporre per chi intendesse fare un tour nell’astigiano i suoi luoghi e i suoi lavori. Chi vuole, infatti, riscoprire il Caccia attraverso le sue opere, si trova a compiere giri relativamente ristretti nel cuore antico dell’Astigiano, specialmente nel Monferrato che intorno al comune di Moncalvo, e ai paesi posti nei suoi dintorni, rivendica la sua connotazione più autentica. Con l’avvertenza che, appena fuori provincia, in direzione di Casale, Acqui Terme, Crea e Chieri, troverebbe altrettante vistose tracce del pittore monferrino e della sua scuola. Caso abbastanza raro e significativo, le opere commissionate quattrocento e più anni fa a Gugliel
mo Caccia, sono conservate infatti per lo più nel luogo di destinazione originaria, ad abbellire cioè parrocchiali o chiese di paesi, magnificando madonne del rosario e vite di santi, episodi dei vangeli o più datate committenze o regalie per le chiese medesime.

A Moncalvo, paese in cui il Caccia abitò lungamente e morì, la chiesa di San Francesco può essere considerata un piccolo museo cacciano. Intorno, sono i paesi di Grana, Casorzo, Calliano, Penango, Cioccaro nella chiesa e Castagnole Monferrato, a vantare nelle rispettive parrocchiali opere del Caccia.Si può cominciare con Asti, nella cui cattedrale gotica sono conservate una Resurrezione e Gesù confortato dagli angeli, della figlia Orsola Maddalena (visibili nella Sacrestia dei Canonici). Dal capoluogo provinciale, in direzione di Torino, può essere interessante visitare Villanova, con opere del Caccia conservate nelle parrocchiali di San Martino e San Pietro. Verso Sud, proiettandosi sulle langhe e il loro fascino, si suggerisce una sosta a Mombercelli per ammirare una delle tante Madonne del rosario cacciane. Una deviazione è possibile verso Costigliole: nella Confraternita di San Gerolamo è conservata una tela attribuita al Caccia. A Montabone, paese dalle origini lontanissime e dalla grande storia di successivi infeudamenti, nacque Guglielmo Caccia, in un edificio che la storiografia locale colloca in contrada Alla Valle, fuori dall’abitato, in direzione di Terzo d’Acqui. Nella parrocchiale si conservano il Martirio di San Vittore, un San Rocco e una tarda Madonna del Rosario, forse eseguita in collaborazione con la figlia Orsola. 

 

 

 

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