Restauri

Nell’ ambito delle proprie finalità Carreum Potentia - ODV promuove il restauro di opere d’arte cittadine; dalla sua costituzione ad oggi l’Organizzazione ha potuto finanziare e realizzare i seguenti interventi di restauro.

Anno 2024

Armoriale dell’RSA Giovanni XXIII all’ingresso della Casa di Riposo in via Cottolengo, n. 1, Chieri.

Il manufatto ligneo, che risale ai primi decenni dell’Ottocento (1815 – 1831), per lungo tempo è stato soggetto all’azione delle avversità climatiche e imbrattato dall’opera dei piccioni.
Nell’autunno del 2021 alcuni volontari della nostra ODV avevano segnalato il suo stato di degrado e così Carreum Potentia decise di avviare un’azione di recupero del manufatto, coinvolgendo altri enti e radunando le risorse necessarie per avviare l’opera di restauro.
Ora l’Armoriale, insieme a tutto l’ingresso, è ritornato alla dignità che gli spetta e, soprattutto, può essere ammirato dal pubblico per la sua magnificenza e storia: un’opera che testimonia la presenza dell’istituto dedicato alla carità; un luogo presente fin dal Medioevo e che oggi torna a ricordare la sua missione nella sua forma più evidente.

Enti benefattori: Carreum Potentia, Comune di Chieri e Fondazione CRT

Restauri coordinati dall’architetto Chiara Ferrua: terminati il 24 febbraio 2024 ad opera del Consorzio San Luca

Soggetto Armoriale: Stemma di Casa Savoia tra due leoni dormienti e corredato dal Collare dell’Annunziata. Sotto la scritta ” R[regio] Ospizio di Carità“, 1815 – 1831, legno con parti dorate.

Anno 2016

Due cornici ogivali in cotto della Precettoria di San Leonardo vicino all’oratorio di San Luigi.

Nel caso del progetto “Scrigni d’Argilla” si è deciso di provvedere alle due splendide cornici quattrocentesche della cosiddetta Casa del Precettore di San Leonardo, di proprietà dell’Istituto Salesiano Cristo Re. La tipologia decorativa in questione è stata ampiamente messa in luce dagli studi di Giovanni Donato, che ne hanno evidenziato la natura di opera di notevole livello artistico.
L’edificio della cappella di Santa Croce (pertinente all’omonimo ospedale conservato come salone), la cui facciata su via Roma è un mirabile compendio di elementi decorativi di recente restaurati, ha rivelato anni fa -prevedibilmente- le due aperture obliterate, ornate da formelle che necessitano di un intervento di restauro conservativo. L’intervento si colloca, quindi, come compimento di un complesso lavoro centrato sulla adiacente chiesa trinavata di San Leonardo, per restituire al cortiletto dei Salesiani una dignità formale finora limitata.
Il restauro delle due bifore pone la premessa per riprendere il concetto di “atlante del cotto chierese” che, a partire dai saggi sopra menzionati, sarebbe doveroso istituire, mettendo a disposizione gli storici dell’arte e i cittadini un repertorio di opere di grande finezza decorativa.

Anno 2015 – 2016
Lapide tombale di Ludovico Broglia situata nella Chiesa di San Domenico in Chieri.

Il manufatto è di notevoli dimensioni, raffigura il defunto in posizione dormiente, ritratto dalla cintola in su, vestito di abiti di
foggia militare, provvisto di spada. Le fattezze sono di un uomo molto maturo, calvo, con barba e baffi. Gli ornati laterali sono cartigli ed elementi vegetali. Lo stemma sormonta l’iscrizione, posta nel riquadro inferiore.
La collocazione originaria del monumento funebre era davanti all’altare maggiore, accanto alle lapidi di Carlo e Ottavio, nella cappella principale della chiesa conventuale, di patronato, appunto, della famiglia Broglia, della quale si ammira lo stemma in altro sul sottarco. La nuova collocazione nella cappella di San Matteo, nel transetto sinistro, consentirà di ammirare la lapide, debitamente restaurata dall’équipe del Consorzio San Luca per la cultura, l’arte ed il restauro, presieduto da Michelangelo Varetto. L’intervento è stato sostenuto da Carreum Potentia.
La documentazione relativa si conserva all’Archivio di Stato di Torino.

Anno 2015
Natività nella Sacrestia della Chiesa dell’ Annunziata

Domenica 8 marzo, alle ore 16,00, presso il Santuario dell’Annunziata di Chieri, Carreum Potentia ha presentato al pubblico un quadro appartenente alla Confraternita della Misericordia del quale ha promosso e finanziato il restauro eseguito dal laboratorio di Michelangelo Varetto. Il presidente dell’Associazione dott. Vincenzo Tedesco ha introdotto l’evento. L’esperto di arte Alberto Marchesin ha illustrato l’opera. Michelangelo Varetto ha descritto le varie fasi del restauro. Si tratta di una copia anonima, ma di ottima mano, di una Natività del pittore marchigiano Federico Barocci, detto “Il Fiori” (Urbino 1535-1612) il cui originale è conservato presso il museo del Prado di Madrid.

 

Anno 2011 – 2012
Affresco cinquecentesco di Sant’ Agata situata nel Duomo di Chieri.

Restauro eseguito dal laboratorio di Michelangelo Varetto in collaborazione con Carreum Potentia finanziatrice del restauro. L’affresco cinque-centesco raffigurante il martirio di Sant’Agata, di patronato della famiglia Osella. è ritornato alla luce sulla controfacciata della chiesa. Come già accennato, si tratta di un’opera del XVI secolo, eseguita per un altare dedicato alla martire Sant’Agata, della cui breve esistenza abbiamo notizia solo dalla relazione della visita apostolica di mons. Angelo Peruzzi, del 1584, la stessa che ne riferisce la soppressione. L’affresco, stilisticamente ancora legato alla pittura quattrocentesca, deve essere stato eseguito nei primi anni del secolo.  La parte centrale è dominata dalla figura della Santa, vestita di rosso, che viene amputata dei seni da due loschi figuri muniti di lunghe tenaglie. Nel registro superiore, forse eseguito da una mano diversa, sono allineati tre Santi: Sant’Antonio Abate e, probabilmente, San Giuliano e Santa Basilissa.  Purtroppo i dipinti che li ornavano furono trascurati e, alla lunga, coperti di intonaci e dimenticati.

Anno 2009
Affresco della S. Sindone del forno dei Domenicani situata in via Vittorio Emanuele II 75.

La Sacra Sindone Tipologia: dipinto Murale Mis: cm. 155×245 (circa), Datazione: secolo XVII Ubicata sulla facciata principale della casa nominata “del Forno dei Domenicani” che dà su via Vittorio Emanuele II e girata verso la Chiesa di San Domenico in una nicchia profonda pochi centimetri. Raffigura la Madonna in un cerchio di luce e ai suoi lati i Santi Domenico e Francesco che sorreggono il telo incorniciati in una falsa cornice dipinta a imitazione del legno.

Anno 2006 – 2007
Porzione degli affreschi della Cappella Tabussi posta nel Duomo di Chieri.

Nel dicembre 1981 nella cappella Tabussi dietro la pala dei Santi Lorenzo e Martino ai piedi della Vergine (attualmente collocato nell’attigua Cappella della Visitazione) sono tornati alla luce frammenti di affreschi di scuola jaqueriana raffiguranti la Nativitàl’Adorazione dei Magi e la Presentazione al tempio. Restaurati già all’epoca del ritrovamento sono stati oggetto di un recente restauro. La Cappella à Formata da affreschi che costituiscono parte di un ciclo dedicato alla vita della Madonna. Sulla parete frontale della cappella sono illustrate all’interno di riquadri decorati, partendo da sinistra verso destra, le scene della Nativitàdell’Adorazione dei Magi e della Presentazione al Tempio. La scena centrale, la meglio conservata e di più facile lettura, racconta l’Adorazione dei Magi rappresentati in vesti regali, lunghi speroni e il capo coronato. Nell’affresco Melchiorre, identificato nel personaggio con la barba bianca, è inginocchiato davanti alla Madonna e al Bambino nell’atto di offerta del recipiente con l’oro. Baldassarre, dietro di lui, offre la mirra mentre Gaspare, imberbe tiene in mano una sorta di turibolo per l’incenso. Tale ciclo, datato tra il 1428 e il 1436, è stato attribuito a Jaquerio o alla sua bottega. La fondazione della cappella è stata voluta da Lorenzo Tabussi, tesoriere durante la riedificazione e ampliamento della chiesa (1405-1436). Durante l’ultimo restauro del 2005 sono stati ritrovati e recuperati, sul lato destro della parete sinistra, due  angeli musicanti  e alcuni frammenti di paesaggio. Restaurati già all’epoca del ritrovamento sono stati oggetto di un recente restauro conservativo terminato nel settembre del 2007. Il restauro della Cappella eseguito dal restauratore Michelangelo Varetto è stato realizzato grazie al contributo di Carreum Potentia.

Anno 2007
Croce dell’ antica chiesa di San Francesco

Restauro eseguito da Michelangelo Varetto su commissione di Carreum Potentia nel 2007 è una croce in cotto incastonata in un muro di via San Raffaele che attualmente si trova nel comune di Chieri in attesa di nuovi restauri. E’ formata da otto piastrelle in Cotto disposte a forma di Croce. La parte verticale misura 140 cm. la parte orizzontale misura 52 cm. Forse datata XIX è di proprietà del comune di Chieri. Le piastrelle sono decorate a forma di pampini e grappoli d’uva, il tema della vite. Solo l’ ultima in basso indica un bottone centrale con frutti e fiori non identificabili. Sembra sia stata eseguita a ricordo della chiesa di San Francesco che sorgeva il quel medesimo luogo utilizzando piastrelle recuperate dalle macerie dopo la demolizione della suddetta Chiesa.

Anno 2007
Statua raffigurante Madonna con Bambino conservata nella sacrestia del Duomo di Chieri.

Statua lignea seicentesca della Madonna col bambino della sacrestia grande del Duomo di Chieri. Dorata restaurata da Michelangelo Varetto, è incastonata in un armadio che in passato conteneva l’ archivio Capitolare.

Anno 2002
Statua lignea raffigurante San Giorgio Martire conservata nella Chiesa omonima.

Di proprietà della Parrocchia di San Giorgio di Chieri, la scultura lignea raffigura un San Giorgio scarno ed ispirato, ai cui piedi è disteso un drago trafitto. Databile tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, fino ad oggi è stata custodita in una nicchia della cappella a sinistra dell’altare maggiore della Chiesa di San Giorgio. L’opera necessitava di un accurato restauro e, la nostra ODV, dopo il successo ottenuto nel recupero della tela del San Nicola da Tolentino del Moncalvo, ha aperto una pubblica sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari per garantire la sopravvivenza della statua di San Giorgio e per riportarla alla sua originaria bellezza. Durante il restauro è riaffiorata l’originale doratura della scultura, la quale, nel corso dell’Ottocento, era stata coperta da una coloritura policroma. La presentazione della statua restaurata è avvenuta in occasione della festa di San Giorgio, patrono della città di Chieri ed ora è possibile ammirare il San Giorgio, in tutto il suo splendore, all’interno della Chiesa stessa. Per il successo ottenuto nel restauro occorre ringraziare chi ha svolto il lavoro di ricerca storico-artistica, il restauratore e tutti coloro che hanno voluto appoggiare l’iniziativa.
Il nostro grazie va a tutte le Associazioni, Istituzioni pubbliche e private, Scuole e ai privati che hanno partecipato alla sottoscrizione.

Anno 2000
Tela raffigurante “San Nicola da Tolentino” conservata presso la chiesa dei Santi Bernardino e Rocco.

Nel 1999  in un vano di servizio della cappella della Casa di riposo “Giovanni XXIII”, fu trovata una tela piuttosto malandata. Essa raffigurava in un riquadro centrale il frate agostiniano San Nicola da Tolentino e attorno ad esso, a formare una cornice, 18 riquadri rappresentanti ognuno una scena della vita del Santo. Un attento esame dell’opera permetteva di ipotizzare il lavoro di due autori diversi: la figura del Santo venne attribuita al noto maestro Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, mentre i riquadri laterali, di tono più popolaresco, erano di altra mano, probabilmente del chierese Francesco Fea.  Si è scoperto che la tela centrale, il San Nicola del Moncalvo, ha un proprio telaio indipendente, mentre le 18 scene che la contornano appartengono ad un altro dipinto al quale è stata tagliata la parte centrale, per incastonarvi l’opera del noto maestro. Una scritta, riportata alla luce, permette di datare i riquadri laterali al 1605, ma la scoperta più importante è un’altra: la firma del Moncalvo (Guglielmo Caccia fecit) sulla tela principale, proprio ai piedi del Santo. Il lavoro di pulitura ha così permesso di confermare, senza ombra di dubbio, l’attribuzione inizialmente supposta.