Castelli di Ponticelli e San Salvà – Santena

Ponticelli

Il castrum de Ponticelli è menzionato per la prima volta nel 1260 quando entra a far parte della giurisdizione chierese (SETTIA, L’incastellamento, 1976).

La torre, per i suoi caratteri architettonici, è però successiva, forse realizzata non prima dell’ inizio del secolo, dai Benso che, con altri consignori di Santena, nel 1338 esercitavano giurisdizione sul luogo e oggi è proprietà privata.

Nel denso panorama di edifici fortificati della zona di Santena la torre circolare di Ponticelli sita nell’ omonima località, spicca per l’elevato sviluppo verticale. Pur costituendo la sola porzione rimasta di un complesso di maggiori dimensioni ed essendo inglobata nel civile di una struttura agricola, si presenta integra, ad eccezione della merlatura che doveva sorgere al disopra della fascia di fregio laterizio che oggi la conclude. Tracce sul paramento indicano l’aggancio di muraglie oggi non più esistenti, mentre lacerti di intonaco documentano una fase in cui almeno la parte inferiore del manufatto era inglobata, anche come fisionomia, nel complesso rurale. La balconata lignea che collega la torre alla cascina può suggerire interventi di restauri ricostruttivi ottocenteschi.

Dal punto di vista funzionale la torre – oggi inutilizzata – ha svolto il ruolo di campanile, ancora documentato dalla presenza di una campana nella grande apertura presente nella parte superiore.

 

 

Castello di San Salvà

Il nome del castello deriva dai canonici di San Salvatore in Torino, che avevano dominio in Santena e nel suo territorio dal 1029 al 1191 e che nel sito avevano costruito una cappella. La prima notizia certa dell’ edificio data 1289 quando i consignori di Santena denunciano i possedimenti, fra i quali è presente il castello. San Salvà viene menzionato nel 1366 nell’ordine del vicario di Chieri ai signori del luogo per custodire le case, le torri, i castelli. Nel 1398 apparteneva già ai Balbo Bertone, famiglia chierese.
Pur avendo origine duecentesche, l’attuale impianto laterizio quadrangolare è dovuto agli interventi del XV secolo, e la fisionomia neomedievale data al 1859 quando ne era proprietario Ernesto Balbo Bertone di Sambuy. In questa fase il castello viene sopraelevato di un piano vengono rimodellate le torri e le finestre, realizzate le nuove merlature e viene dato l’aspetto attuale al cortile. Pur nelle pervasive trasformazioni nel fronte verso il viale d’accesso, emerge ancora una finestra a crociera quattrocentesca.

Il castello è proprietà della stessa famiglia e alle sue ramificazioni da secoli.

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