Dedicata alla “Purificazione di Maria e a San Grato” la cappella è situata nella parte centrale della manica nord ovest dell’edificio che ospita la Casa di Riposo Giovanni XXIII di Chieri, già Ospizio di Carità. Ha affaccio sulla via Palazzo di Città e sul cortile interno del vasto complesso settecentesco realizzato tra il 1756 e il 1762 su disegno dell’architetto Ignazio Amedeo Galletti.
La presenza della cappella, è denunciata sulla facciata da un lieve avanzamento del corpo di fabbrica e dalla porta d’accesso sormontata da un timpano triangolare al di sopra del quale è collocata una lapide recante la titolazione della cappella a Santa Maria e San Grato Vescovo e la data della consacrazione, 1775.
La cappella fu progettata da Mario Lodovico Quarini che nel 1772 intervenne su una precedente struttura del Galletti destinata ad atrio e vano delle scale di accesso al piano superiore dell’Ospizio, demolendo i setti murari, rimodellando e rinforzando i pilastri per sostenere la volta a stella cruciforme che risulta retta da otto pilastri ed è formata da quattro unghie contornate da quattro coppie di costoloni nascenti dalle sottostanti membrature. Il Quarini spostò l’ingresso dell’Ospizio su via Cottolengo (all’epoca via dell’Ospizio).
Sui lati dell’aula (che misura metri 7,70×7,50) furono addossate due cappelle coperte da volte a vela. La cappella si sviluppa su due livelli per un’altezza complessiva di metri 15. Tre armoniose balconate curvilinee, tra di loro comunicanti, consentono l’affaccio sull’aula sottostante dei degenti alloggiati al piano superiore. Sono raggiungibili dal piano terreno tramite due scale poste a fianco dell’abside. L’abside semicircolare ospita l’altare in marmo con la pala raffigurante la Purificazione di Maria, restaurata in occasione della mostra. La porzione absidale è introdotta da un arco di ascendenza juvarriana con motivi a foglie ed una coppia di putti alla sommità.
Due finestre affiancano la porta d’ingresso sulla via Palazzo di Città che presenta, al di sopra della cornice marcapiano, un finestrone con decorazione a trompe-l’oeil, ai cui lati si ripropongono due aperture in asse con quelle sottostanti. Il fronte è concluso da un cornicione suddiviso in triglifi con guttae laterizie e metope. La facciata della cappella e dell’intero edificio dell’Ospizio sono in laterizio a vista.
I restauri delle parti lignee presenti nella cappella sono terminati nel gennaio 2024
Il risultato permette ora di mettere in evidenza in tutta la sua bellezza i matronei posti a lato dell’aula centrale.