Utilizzato come avamposto fortificato contro il Marchese di Monferrato dalla repubblica di Chieri, il castello di Bardassano annovera la leggenda di aver dato ospitalità al Barbarossa nel 1154, fatto che non trova alcuna conferma documentaria. Attestato per la prima volta nel 1290 quando passa sotto il controllo del comune di Chieri e riplasmato nel corso del XIV secolo, il complesso appartenne ai Sumont, ai Provana, ai Balbo Bertone ed ai Villa fino agli attuali proprietari Giriodi di Panissera di Monastero. L’aspetto attuale dell’edificio è sostanzialmente autentico; le parti più antiche datano al tardo XIII secolo, le più esterne al successivo.
Il castello di conserva la sua immagine di edificio fortificato soltanto esternamente, mentre gli ambienti interni sono stati modificati secondo le esigenze della funzione residenziale che l’edificio ha assunto già da secoli. L’edificio è complesso, formato da un corpo centrale imponente (in mattoni con fasce di dentelli in rilievo), una corte, delle torrette tonde angolari pensili ed un mastio a pianta quadrata legato alla cortina, nonché da un altro corpo di fabbrica leggermente aggettante rispetto al filo del primo blocco, privo di elementi di risalto ma affine per tipo di tessuto murario e decorativo. Questa diversità di forma tra i due volumi di fabbrica ha suscitato parecchi dubbi fra gli studiosi, che hanno ipotizzato una doppia fase costruttiva, non ancora definitivamente accertata.
Il passaggio da strumento di difesa a residenza di campagna non ha stravolto la morfologia del castello, che ancora oggi è perfettamente conservato, e ingentilito da un sistema di terrazze-giardino, ricavate dalle opere di fortificazione esterne.
