Per buona parte del medioevo le sorti del borgo restarono legate a quelle dell’arcivescovado di Torino: il vescovo Landolfo vi edificò un castello a difesa della zona nel XI secolo, castello attestato come esistente nel 1037. Della struttura difensiva oggi rimane la torre ottagonale, più
tarda, dovuta ad opere di potenziamento del XV secolo, attribuite ai Savoia.
Il castello passò a Chieri nel corso del XIII secolo; in seguito l’investitura fu appannaggio dei Villa di Chieri e dei Piossasco Derossi di Castelvecchio. Nel corso del XIX secolo la proprietà passò alle suore dell’Istituto di San Giuseppe che trasformarono il complesso in convento, funzione ancora oggi mantenuta.

L’antico castello non è più del tutto leggibile: di esso rimangono buona parte del complesso residenziale, pur pesantemente riplasmato e, con alcune modifiche, l’alta torre ottagonale in mattoni, sulla quale nel 1938 fu posta una statua di San Giuseppe.
Si tratta di un prisma snello in laterizio pressoché privo di aperture. Il coronamento è sottolineato da una fascia multipla a dentelli, su cui si impostavano i merli a coda di rondine, ora inglobati in una muratura conclusa dal tetto.
All’interno del complesso conventuale sono ancora rilevabili tratti di muratura medievale anche se l’insieme, pur ben conservato, appare completamente trasformato dalle progressive addizioni funzionali all’uso religioso e assistenziale.
Accanto al castello rimane quella che può considerarsi l’originaria cappella del castrum landolfiano, la chiesa di San Pietro in Vincoli.