Il profumo dei Santi

Con questo mio piccolo racconto, vorrei parlarvi di quelle mie giornate di quando bambino ero in “odore di Santità”…!!

La domenica mattina era consuetudine con mamma e papà andare alla messa delle ore 9,00 alla cappella del Cimitero di Chieri. Era l’inizio di un rito festivo che, a seguire, prevedeva dopo la funzione si facesse un piccolo percorso per onorare i nostri defunti più prossimi. Poi si andava a comprare il giornale e dopo che papà lo avesse letto, si salutava mamma e con lui andavo in piazza Cavour (al fund del Pian) dove incontrava gli amici, semplicemente “per parlè”. Incontrarsi anche solo per salutarsi, per parlare, per condividere con altri le proprie esperienze della settimana e magari pianificare momenti insieme.

Credo sia oggi una dimensione che dovremmo tutti riscoprire.

Era bellissimo per me bambino essere lì con gli adulti ad accompagnarlo. Quello stare con papà, quelle domeniche mattina sulla piazza “con i grandi”, lo ricordo come un momento tra i più profondi che mi hanno legato a lui.

E proprio lì, alcune domeniche mattina, ma soprattutto in un’occasione particolare, sentivo quel profumo di santità nell’aria.

La giornata particolare era la mattina della ricorrenza dei Santi.

Come accennavo, il rito festivo aveva inizio alla cappella del cimitero con la Messa e quel giorno era per me, ma lo era per tutti, il giorno in cui si doveva mettere per la prima volta il cappotto di lana, Quello pesante…cioè, il paltò!

Ero stato reclutato, non per meriti ma perché probabilmente ero l’unico bambino presente, quale chierichetto ufficiale dai frati domenicani che officiavano. Non ricordo nessun vantaggio ottenuto da questo prestigioso incarico. Ricordo per contro alcuni inconvenienti del ruolo. In particolare, le mattine fredde già a partire da fine ottobre che consigliavano ai più di scaldarsi la sera precedente con una bella e soprattutto ricca… “Bagna Cauda”.

Al momento della comunione, fermo ed irreprensibile a fianco del prete con il mio piattino d’ordinanza ho vissuto momenti indimenticabili!!

Inoltre, appunto il giorno dei Santi, quella quantità di cappotti tenuti per mesi al chiuso negli armadi al riparo dalle tarme, mi venivano incontro minacciosi portandosi appresso nelle tasche il loro carico di naftalina e un effluvio veramente ragguardevole che si mescolava al “sentore” d’aglio della Bagna Cauda.

Il tutto veniva ovviamente confermato sulla piazza Cavour dagli amici di papà. Ma almeno lì il fatto di essere piccolo mi salvava dall’odore dell’aglio. Assolutamente non da quello della naftalina essendo allora la mia statura ad altezza tasche!

Ecco quelle mattine d’inverno di oramai tanti anni fa, quelle domeniche nella cappella del cimitero e in piazza con papà, sono stati per me i giorni in cui ho sentito più forte vicino a me l’odore della Santità.

Magari un giorno mi torneranno utili al cospetto dell’Onnipotente!

Per Carreum Potentia, Vanni Cavaglià – chierichetto anni 60

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