Il vescovo, la locanda e le “Terre spezzate”

Landolfo l’ anno mille

In una tiepida giornata autunnale, in cui si ode ancora l’eco dell’ultima Fiera di San Martino, con il cielo terso a passeggiare tra le vie del centro ecco lasciar spazio ai ricordi.

Ogni angolo di questa ridente città è intriso di storia, con un qualcosa da raccontare e tramandare. Così, mentre ci si accinge a camminare con il naso un po’ all’insù, per ammirare facciate e scorgere qualche soffitto finemente affrescato, giunti al crocevia con vicolo Corona Grossa i pensieri avvolti nel gomitolo dei ricordi si perdono in un altro filo. Sarà forse la Fiera appena ultimata, sarà forse la lieve vena nostalgica che novembre porta con sé, ma si è nuovamente là in un tempo che non c’è più, in un’altra manifestazione culturale: quella di Landolfo.

Il “Borgo di Landolfo”: la prima edizione della manifestazione, ormai, risale a più di vent’anni fa. Una bella manciata di giorni primaverili dedicati sì alla tradizione, usi e costumi, e alla cultura medievale ma che, soprattutto, volevano essere un omaggio al vescovo che ebbe il merito di dare un nuovo volto alla Chieri antica e le cui opere, da lui volute e realizzate, sono ben elencate nel suo testamento del 1037. Doveroso ricordare, ad esempio, che riorganizzò i possedimenti, edificò la chiesa di Maria S. Madre di Dio sulle fondamenta di una precedente chiesa paleocristiana, ai piedi del colle di San Giorgio (oggi meglio conosciuta come la Collegiata di Santa Maria della Scala, impropriamente detta Duomo), sopraelevò le mura del castello vescovile sulla rocca di San Giorgio, cinse la rocca e il castello con una cortina muraria, fece ricostruire il Battistero ed erigere due castelli in territorio chierese rispettivamente a Mocoriadum e a Tizanum. A Landolfo, dunque, il merito di aver segnato la nascita di Chieri medievale e di aver eretto la prima delle tante torri che faranno dare poi l’appellativo a Chieri di “Cento Torri”.

Durante la manifestazione a dare nuova vita alla “Chiocciola”, botteghe e antichi mestieri, in un passato e presente fusi eccoci con un tuffo nella fiorente Chieri del Tre-Quattrocento dove le strade pullulavano di commercianti e bottegai, nobili e borghesi, osti e giullari, religiosi ed eretici. Colori e suoni di musiche, danze e processioni; aromi di pietanze dai ricettari medievali riproposti da locande e taverne. Tra queste non si può non menzionare la Locanda Corona Grossa che aveva sede in Chieri, vicolo Corona Grossa 2. L’arredo dei locali, nonché gli accessori curati nei dettagli, erano di stile medievale e, in effetti, già l’ingresso poteva essere prologo del percorso sensoriale che si sarebbe vissuto all’interno. I proprietari erano dei veri appassionati di Medioevo tanto da utilizzare spesso al lavoro nella locanda costumi d’epoca, cuciti ad hoc. Il menu, consumato alla luce delle fiaccole su tavolate di legno e con scudi e spade alle pareti a far da cornice, ovviamente, non era solamente di ispirazione medievale sebbene capitasse che organizzassero cene ed eventi a tema durante l’anno.

Solo recentemente ho scoperto che la Locanda Corona Grossa, chiusa ormai da diversi anni, è stata sede di un gioco di ruolo dal vivo organizzato a cura di “Terre Spezzate”: un’Associazione di Giochi di Ruolo dal Vivo fondata a Torino nel 2005 da un gruppo, esperto, di organizzatori e giocatori di giochi di ruolo dal vivo.

I Giochi di Ruolo dal Vivo possono trovarsi con l’indicazione abbreviata con la sigla “GRV” o “LARP”, in inglese; questo tipo di intrattenimento nacque nel mondo anglosassone negli anni Ottanta-Novanta del Novecento per poi avere ampia diffusione soprattutto nel mondo Scandinavo tanto da essere utilizzato, oltre che per scopo ludico, anche a livello educativo e aziendale. Il fine preposto dagli ideatori di “Terre Spezzate” era quello di aumentare le loro competenze e di offrire ai partecipanti un coinvolgimento quanto più realistico possibile sotto ogni punto di vista, esso sia narrativo o scenografico, durante le sessioni di gioco. Le aree attive sono nel nord, nord-ovest, d’Italia. Dal 2006 al 2013 “Terre Spezzate” si è concentrata sul genere fantasy con un evento dal vivo mensile e le ambientazioni erano scelte tra parchi, borghi e castelli del Piemonte, Liguria e Lombardia; dall’autunno del 2013 organizza eventi singoli autoconclusivi con ambientazioni di vario genere con tematiche che spaziano appunto dal fantasy medievale al thriller d’azione e ambientazioni anche contemporanee. Tra i vari progetti degni di nota si menzionano: «Dracarys, che ha portato 350 persone nel mondo di Game of Thrones; e il thriller Black Friday, il primo LARP internazionale giocato in Italia» (cit.). I luoghi per gli eventi sono scelti meticolosamente così come le scenografie curate nei dettagli e tutti i partecipanti ricoprono il ruolo di protagonisti in quanto il gioco viene creato e sviluppato in corso d’opera, basandosi sulle azioni e la recitazione dei partecipanti stessi. Queste sono, dunque, esperienze adatte ad esperti ma anche a principianti o a chi si avvicina a questo mondo da neofita. Generalmente le sessioni durano una giornata ma in alcuni casi possono estendersi anche a più giorni prevedendo in tal caso pernottamenti anche nella sede stessa di gioco, ove e quando possibile.

Tra i luoghi che hanno ospitato gli eventi organizzati da “Terre Spezzate” si possono menzionare, ad esempio, il Ricetto di Candelo (Bi), il Parco della Mandria a Venaria Reale (To), il Parco del Castello di Stupinigi (To), il Castello del Macello (To), La Locanda dei templari a Feletto Canavese (To), Castelvecchio di Rocca Barbena (SV), il Castello di Paderna a Pontenure (Pc) e, nella lista che continuerebbe, anche la Locanda Corona Grossa di Chieri!

E, quasi come in un gioco, dall’attività ludiche dell’Associazione si torna indietro nel tempo, storicamente, quando Chieri insieme ad altre città come Mondovì e Cuneo rientrò in quelle che vennero appellate le “Terre Spezzate” ossia quelle «città che si assoggettarono solo più tardi al dominio sabaudo conservando per qualche tempo, dopo la dedizione, maggiore autonomia rispetto alle altre.» (cit.).

Per Carreum Potentia, Serena Goldin

Bibliografia e sitografia:

Sul vescovo Landolfo:

_ P. Cancian, Il testamento di Landolfo: edizione critica, in Il rifugio del vescovo, a cura di G. Casiraghi, Torino 1997.

_ M. Navire, Landolfo di Torino (1010-1039). Un vescovo e un costruttore agli albori del secondo millennio, a cura di Associazione Carreum Potentia, Chieri 2005.

_ E. Bassignana-N. Carpignano, Chieri. Tesori del Piemonte, Torino 2009, pp.11-13.

_ A. Settia, Due castelli del vescovo di Torino nell’XI secolo: Mocoriadum e Tizanum, BSBS LXXI (1973).

_ G. Vanetti, Chieri. Appunti di Storia, Chieri 1996, pp. 22-23.

_ https://www.culturalimentare.beniculturali.it/sources/rievocazione-storica-nella-rocca-di-landolfo

_ https://www.carreumpotentia.it/landolfo-di-torino-1010-1039/

_ http://archeocarta.org/chieri-to-chiesa-collegiata-s-maria-scala-duomo/

_ https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/05/20/Cronaca/TURISMO-IL-MEDIOEVO-RIVIVE-A-CHIERI-TORINO_130000.php

Su: la locanda e terre spezzate

_ F. Navire, Torino come centro di sviluppo culturale. Un contributo agli studi della civiltà italiana, a cura di P. Lang, 2009, p. 71.

_ https://www.grv.it/it

_ https://events.grv.it/partecipare/item/106-dovegiochiamo.html

_ https://events.grv.it/home-items.html

Iscrizione al corso Carreum Potentia

Chieri da conoscere

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Iscriviti qui sotto

Compila il form qui sotto per iscriverti al corso