Nel Medioevo chi voleva raggiungere Chieri partendo da Pino Torinese, poteva percorrere l’antica via attraverso la collina che scende verso la città delle “cento torri”, passando sul crinale che costeggia a sinistra il versante che porta a Baldissero e a destra un’altra probabile via di comunicazione per Chieri dove ora c’è la statale.
Lungo il percorso si poteva vedere la torre del Pescatore costruita nella località che porta lo stesso nome al confine tra Chieri, Pino e Baldissero. Torre e località prendono il nome dalla famiglia Piscator, come documentata già nel Catasto Vairo del 1253, e la sua presenza è attestata fino a quasi i giorni nostri (si veda la tavoletta dell’Istituto Geografico Militare 1960, o nelle Squadre finium del 1425, ecc.) anche se ora sul luogo non ce n’è più traccia.
Le torri e le bicocche servivano al proprietario del terreno per controllare che malintenzionati non entrassero nelle loro proprietà.
La torre del Pescatore si trovava in un punto strategico e quindi serviva anche come difesa e controllo delle strade, si spiega forse così la sua lunga vita, almeno 800 anni!
La pianta era di forma quadrata, molto simile a quella che costituì il mastio del castello di Montosolo, aveva una piccola finestra e un’unica porticina di ingresso.
Attualmente il percorso qui descritto è molto frequentato da persone che amano le belle passeggiate in campagna,
in mezzo alla natura.
Io stesso mi sono recato più volte in quei sentieri anche con la speranza di trovare qualche piccola traccia della
torre, ma senza risultato, l’unico indizio che potrebbe far pensare ad una probabile esistenza di una costruzione, è la presenza di un pozzo di forma quadrata tutto coperto da vegetazione (strana la forma quadrata e non rotonda di un pozzo) che potrebbe essere stata la pianta della torre oppure, cosa più probabile, l’esistenza di un pozzo fa supporre che in zona ci fosse un nucleo abitativo. Ovviamente si tratta di pura ipotesi, ma mi piace pensare che il luogo fosse proprio quello.
Per avere un’idea di come era la torre, ho chiesto ad un amico disegnatore di ricostruirla.
L’incisione che vedete è il risultato ottenuto grazie alla documentazione esistente e grazie all’ausilio di un po’ di fantasia!
Per Carreum Potentia – sezione Avezzana, Italo Gola
Nota bibliografica:
Per la stesura di questo testo mi sono avvalso delle ricerche fatte dal Prof. Ferruccio Ferrua e dal Dott. Riccardo Ghivarello.