Passamaneria è un termine che deriva da “passamano” (letteralmente tessuto che si ottiene passando o intrecciando i fili) ed indica vari tipi di tessuti per guarnizioni, che trovano largo impiego nel settore dell’abbigliamento e dell’arredamento.
Nel linguaggio corrente il passamano indica un nastro stretto e leggero che si applica nelle finiture interne, la passamaneria presenta una caratteristica decisamente decorativa: confezionata prevalentemente con fibre tessili, a volte intrecciate con fili d’oro o di argento. Comprende un grande numero di tessuti o di intrecci, definiti cordoni, galloni, frange, alamari ecc.
Usata come ornamento del vestiario fin dai tempi antichi, la passamaneria fu largamente apprezzata in tutto l’Oriente, si diffuse in seguito anche in Europa e particolarmente in Italia dove, per l’abilità degli artigiani, sia donne che uomini, nella tessitura manuale raggiunse un alto livello di perfezione e di gusto.
Con le prime macchine per la produzione dei trecciati (Inghilterra, 1748) anche la passamaneria iniziò ad essere eseguita meccanicamente, senza perdere la raffinata eleganza ornamentale di quella realizzata a mano, favorendo con il ribasso del costo l’impiego nel settore dell’arredamento.
I vari tipi di passamaneria vengono definiti in base alla loro destinazione:
_ passamanerie per l’abbigliamento femminile (bottoni speciali, frange, guarnizioni);
_ passamanerie per l’arredamento (galloni, fiocchi, cordoni);
_ passamanerie per gli arredi e vestiari sacri,
_ passamanerie per le uniformi militari da parata, bandiere e stendardi.
Le fasi di lavorazione sono semplici, ma richiedono l’impiego di macchine speciali dette ritorcitrici per frange, trecciatrici, macchine per vergole e per ciniglia, ecc. A Chieri, la produzione di passamaneria a livello industriale ebbe inizio dagli anni ’45-’50 del secolo scorso, in seguito alla realizzazione di un tessuto detto “tenda a rete” fatto con quattro fili intrecciati che formavano tanti interspazi (buchi), che veniva prodotto da macchine a crochet ad aghi, queste macchine erano costruite dalla ditta tedesca Key. Questa azienda deteneva il brevetto mondiale di questi macchinari speciali, ma venne smantellata a Lipsia, nella Germania dell’Est alla fine della Seconda guerra mondiale.
Questo fatto stimolò l’intraprendenza dei chieresi: la richiesta di macchine a crochet era notevole, e un meccanico di biciclette, stimolato da un imprenditore lungimirante, decise di copiarne i meccanismi, non più protetti dal brevetto, e costruì un primo prototipo. Il meccanico, Giuseppe Elia, aveva il negozio in piazza Mosso angolo via San Carlo, ma visto il successo insperato che ottennero i suoi congegni trasformò la ditta, prima trasferendosi in via Martiri della Libertà e poi, con un nuovo stabilimento, sulla strada Chieri – Valle Ceppi.
Le principali industrie di passamaneria in Italia sono dislocate in Piemonte e Lombardia, la produzione italiana è molto apprezzata per la qualità, l’eleganza ed è largamente esportata; negli anni ’60 del secolo scorso, anche la passamaneria è stata un settore trainante per l’economia chierese. Le richieste di frange, bordi in ciniglia e altri elementi decorativi coinvolgevano una dozzina di aziende con quasi duecento addetti, alcune imprese a livello “industriale” ed altre con una gestione artigianale. Qui di seguito un elenco di imprese che si riferisce agli anni 1958-1963 tratto dal libro Imprese e Parentele, nell’industria tessile a Chieri negli anni del boom 1958-1963 (2008):
Agnesone & Persico, Appiano, Arital, AR.NA*, Corvetti & C. s.n.c., Cucco Giuseppe & C., Gamba Luigi, MAP, MEG di Guino S. e A & C. s.n.c., Passamaneria CAUDANA & C., Passamaneria Italiana s.r.l.*, SIPAN s.n.c., nel circondario chierese: Piovano Luigi.
Desidero segnalare che a Torino, in via Barbaroux, esiste un’azienda storica di origine chierese, con vendita al dettaglio, dove si respira un’atmosfera di altri tempi; si tratta della “Antica Fabbrica Passamanerie 1843”, tuttora gestita dalla sesta generazione di titolari. Le aziende contrassegnate con l’asterisco (*) sono ad attualmente attive, per le altre non ho notizie certe.
Per Carreum Potentia, Franco Mazzone
Bibliografia:
_ AA.VV., Enciclopedia Universo, a cura di Istituto Geografico De Agostinis, Novara 1969.
_ M. Ciaudano, A. Crivello e T. Martini (a cura di), Imprese e Parentele, nell’industria tessile a Chieri negli anni del boom 1958-1963, Chieri 2008.
_ A. Levi e M. Ruberi (a cura di), La Passamaneria, Ed. Corriere 2007.