Il Presidente Mattarella ha sempre riservato grande attenzione agli incidenti mortali sul lavoro, ritenendoli una ferita profonda per uno stato moderno e civile. La legislazione ha cercato di prevenire le situazioni di pericolo per i lavoratori, ma gli eventi luttuosi si ripropongono ciclicamente. Anche molti tra gli ex-voto, che ringraziamo per uno scampato pericolo, ci ricordano indirettamente le condizioni di lavoro in epoche forse meno sensibili alla problematica. Tra i quadretti conservati presso il santuario della città di Chieri, l’Annunziata, il tema non è presente, così come non compare l’ambientazione tessile; possiamo rimediare con qualche visita virtuale nei dintorni, partendo dalla Basilica di Superga, che ospita una raccolta di ex-voto di varia origine. Molto particolare e recente un disegno infantile (Fig. 1) nel quale sono riprodotte le modalità del pericolo corso da lavoratori che sembrano indossare ad esempio i caschetti protettivi.
Se ci spostiamo all’Abbazia di Vezzolano, che raccoglie una serie di quadretti di varia provenienza, troviamo una scena che ci riporta all’analogo lavoro ma nel marzo del 1924 (Fig. 2). In questo caso nella vivida scena i muratori non sono certo protetti da dotazioni antinfortunistiche. Una curiosità: nella scritta insolitamente dettagliata compaiono sei nomi con le rispettive qualifiche (muratore, manovale, capomastro), ma gli uomini ritratti mentre cercano di sottrarsi al crollo sono cinque. Il primo nome nell’elenco è quello del proprietario, che ha voluto evidentemente unirsi ai muratori nel rendere pubblica la gratitudine per la grazia.
Sempre restando nell’ambito edile, una testimonianza molto particolare, anche sotto l’aspetto della scelta grafica,l’ho osservata nella cappella di strada Podio (o chiesa di Maria Assunta) a Pino Torinese, nell’ambito del progetto Asclepio. Purtroppo, le immagini originali sono andate perdute, quelle rimaste sono a bassa risoluzione (Fig. 3).
Alla difficoltà insita nel lavorare in fondo a un pozzo si aggiunge il dover affidare la propria incolumità ad un’altra persona, a una corda, a una carrucola. In questo caso ci è stato riferito anche l’ammontare della spesa affrontata nel dichiarare la propria fede per la grazia ricevuta: due lire e cinquanta, pari a quasi tre giornate di lavoro. Ritornando a Vezzolano troviamo una delle rare scene (Fig. 4) che ci riportano ai pericoli della scena industriale. È ben evidenziato il luogo, Vottignasco, non appartenente al nostro territorio e la tipologia dell’incidente: purtroppo correre il rischio di essere trascinati da meccanismi non è ancora notizia scomparsa dalle cronache.
Mi riprometto di affrontare lo stesso argomento spostando l’attenzione sul mondo agricolo, dove non mancano pericoli e testimonianze: per fortuna, attingendo alla raccolta di ex-voto conservati in San Bernardino e Rocco possiamo farlo con un sorriso. Le cadute da alberi durante operazioni di potatura sono frequenti, come nel quadretto a fianco dove la figura santa è San Rocco (Fig. 5). Ma resta in mente per il senso di leggera sospensione più che di tragedia sfiorata il giovanotto che nel 1863 plana, quasi più stupefatto che impaurito, dall’albero in uno scenario bucolico (Fig. 6).
Per Carreum Potentia, Roberto Destefanis