Palazzi e case medievali di Chieri – 3ª parte

L’Associazione culturale Carreum Potentia, grazie al lavoro dei soci: Stefania Allora, Ezio Caligaris, Giulio Civera e Vincenzo Tedesco, ha pubblicato nel 2016 un piccolo libretto contenente il censimento e la documentazione delle tracce architettoniche, ancora esistenti e visibili ai passanti, della Chieri Medievale. Qui riportato in puntate.

Palazzi e case medievali di Chieri – 3a parte

Angolo facciata palazzo Bertone-Cumino, via S. Giorgio 9/via Visca, Chieri (To).

6 – Palazzo Bertone-Cumino
via S. Giorgio 9/via Visca

Palazzo in stile tardogotico (sec. XV) di grande suggestione. È dotato di una facciata a tre portici (ora murati ospitano un esercizio commerciale) e finestre ogivali al primo piano con cornici in cotto. L’ultimo piano ha una loggia aperta forse un tempo adibita ad asciugatoio per i panni tinti. La terracotta ornamentale compare ancora nelle ghiere archiacute su via Visca e sottolinea la cornice marcapiano attraverso una fila doppia di losanghe cui sotto stanno archetti pensili perlopiù a sesto acuto e leggermente falcati e trilobi.

 

 

Facciata di casa Faleri, via S. Giorgio 17-17°, Chieri (To).

7 – Casa Faleri
via S. Giorgio 17-17°

È una piccola casa che sorge in quella che nel 1400 era nominata via dei Canali. Era probabilmente proprietà della famiglia Faleri, una delle famiglie di fornaciai di Chieri, che producevano mattoni e ornamenti in cotto. Ma l’edificio, del XVII secolo, si segnala soprattutto per la presenza di un affresco, sulla parete esterna, che raffigura la Sacra Sindone: è una delle tre esistenti in città. Fino al 1830 fronteggiava la chiesa della Consolata, abbattuta quell’anno.

Vista verso via Vittorio Emanuele II di palazzo Visca di Piazzo e Tonengo, via Visca 6-8, Chieri (To).

8 – Palazzo Visca di Piazzo e Tonengo
via Visca 6-8

Il palazzo dei Conti Visca di Piazzo e Tonengo è una casa vagamente rinascimentale munita di archi gotici. Alcuni edifici di diversa altezza sono stati unificati tramite un cornicione di formelle a doppia fila recanti tralci di vite, oggi purtroppo in precario stato di conservazione. Una finestra quadrata dall’elegante strombatura al primo piano ha forma di quadrifora, come quelle di piazza Umberto I, che poggia sul marcapiano in cotto. Ha finestre con motivi di cardi in tre stampi lievemente variati nel ballatoio sulla facciata interna. Nel piano inferiore, alle aperture ottocentesche, si alternano resti di antiche finestre ad arco. Gli interni conservano magnifici soffitti a cassettoni.

Per Carreum Potentia, Stefania Allora, Ezio Caligaris, Giulio Civera e Vincenzo Tedesco

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