L’Associazione culturale Carreum Potentia, grazie al lavoro dei soci: Stefania Allora, Ezio Caligaris, Giulio Civera e Vincenzo Tedesco, ha pubblicato nel 2016 un piccolo libretto contenente il censimento e la documentazione delle tracce architettoniche, ancora esistenti e visibili ai passanti, della Chieri Medievale. Qui riportato in puntate.
12 – Palazzo Tana
via Principe Amedeo 1
È un’alta costruzione eretta a più riprese tra il XV e il XVI secolo, in stile tardo gotico e rinascimentale. Restaurato nel 1700, ha pianta ad “L”. Era affiancato da una torre demolita nel 1716. Il palazzo in laterizio a vista, reca tracce di cornici in cotto solo in una piccola finestra rinascimentale murata, situata presso l’ingresso. Molto suggestivo il loggiato, di recente riaperto, caratterizzato da mattoni sagomati disposti a formare i pilastrini di sostegno degli archi. Il palazzo si apre con un ampio androne e un portico che conducono ad una scala angolare a quattro rampe poggiate su archi e pilastri. Il portale presenta ancora in parte la dicitura “Collegio-Convitto”, a ricordare il periodo in cui il palazzo ospitò, nell’Ottocento, le scuole di Chieri. Il restauro radicale dell’anno 2000 ha portato al ritrovamento e recupero di interessanti cornici rinascimentali, collocate nel vano dello scalone. La fama dell’edificio si lega alla figura di San Luigi Gonzaga, figlio di Marta Tana e di Ferrante Gonzaga, che nel 1585 alloggiò per breve tempo nella casa materna e in onore del quale fu allestita la piccola cappella interna di cui se ne vede l’oculo al di sopra dell’androne. Una lapide ne ricorda la visita.
13 – Palazzo Brea
via Principe Amedeo 2
Già appartenente alla famiglia Brea, è un palazzo imponente di stile gotico con pianta a “C”, costruito attorno ad una corte centrale e costituito dall’unione di tre diversi edifici avvenuta tra il XV e il XVII secolo. È dotato di alcune piccole finestre acute arcaiche e dall’interessante alternanza di mattoni rossi e neri, perché bruciati dalla cottura, sul paramento. Oggi si presume che il corpo originale del palazzo fosse solamente quello che si vede in via Tana. L’effetto compatto del palazzo (quasi quello di un fortilizio) è caratteristico del XIV secolo: ciò è dovuto a motivi climatici e di sicurezza. Le aperture ogivali vennero aggiunte nel corso del secolo successivo. Sulla manica di fronte a Palazzo Tana, è stato ricavato un passo carraio (XVIII o XIX secolo). Le due corti sono state chiuse con spazi di servizio per attività artigiane a partire dal XIX secolo, furono costruiti i ballatoi e nascoste le aperture gotiche, inserendo forzatamente alcune regolari finestre con persiane.
14 – Casa-Torre dei Tondenito
via Principe Amedeo 3
Di fianco a Palazzo Tana si trova un edificio medioevale con pianta a “U”. Su un lato della facciata di questa casa si nota il troncone di una torre, forse appartenente alla nobile famiglia dei Tondenito, riconoscibile per il fatto che il muro perimetrale non è perpendicolare ma è obliquo come in molti edifici dell’epoca. Quando la torre era in uso fronteggiava un’altra torre, dall’altra parte della strada. Ne era il proprietario Guglielmo Gallieri, che nel Quattrocento aveva fatto dipingere la sua celebre cappella sotto il campanile del Duomo e viveva nella casa di fianco. L’edificio fu ristrutturato nel Settecento dalla famiglia Gallina, che in quella occasione fece affrescare una fascia sottovolta con lo stemma sullo scalone settecentesco. L’androne presenta un arco gotico e una cornice in cotto, le volte sono a crociera, ma dello stesso periodo.
Per Carreum Potentia, Stefania Allora, Ezio Caligaris, Giulio Civera e Vincenzo Tedesco