Palazzi e case medievali di Chieri – 6ª parte

L’Associazione culturale Carreum Potentia, grazie al lavoro dei soci: Stefania Allora, Ezio Caligaris, Giulio Civera e Vincenzo Tedesco, ha pubblicato nel 2016 un piccolo libretto contenente il censimento e la documentazione delle tracce architettoniche, ancora esistenti e visibili ai passanti, della Chieri Medievale. Qui riportato in puntate.

Palazzi e case medievali di Chieri – 6a parte

Visione della Torre dei Ferrero da via Vittorio Emanuele, con alle spalle piazza Cavour.

15 – Torre dei Ferrero

via Vittorio Emanuele 34

Molte torri furono innalzate dopo il 1155, in sostituzione di quelle distrutte da Barbarossa; la loro presenza nei comuni medioevali italiani era dettata da ragioni difensive tra Famiglie o gruppi di Famiglie. Le innalzavano a scopo di protezione perché lottavano per la supremazia economica o per l’accesso alle cariche cittadine. A Chieri, dopo il 1250, le torri furono strumenti di difesa feroci nelle lotte tra la “società di S. Giorgio” e la “società del Militi” che lottavano per il predominio sulla città. Gallerie sotterranee collegavano queste torri alle case vicine garantendo così alle persone una via di fuga in caso di attacco del nemico. Quella dei Ferrero è l’unica superstite delle torri erte a difesa della città, sembra essere stata costruita per proteggere i mulini che sorgevano intorno al rio Tepice. Alla sommità, vi è un salottino con decorazioni affrescate. Recentemente è stata restaurata e suddivisa in camere collegate da una scala a chiocciola. L’edificio è a pianta quadrata con una struttura muraria in laterizio decorata, al di sotto del coronamento, da una fascia a dente di sega. La porta sulla strada, aperta in epoca recente, dà accesso al negozio del piano terra; in origine, come ingresso, era usata una porticina al primo piano corrispondente al ballatoio. Alcune feritoie davano luce alla scala interna che portava sul tetto.

Vista di Palazzo Montefamerio da piazza Umberto I, Chieri (TO).

16 – Palazzo Montefamerio

via Vittorio Emanuele 46 / piazza Umberto I

Nel XV secolo l’attuale piazza delle erbe fu occupata dai “fabbricanti del Macello”. Una delle case apparteneva ai Tabussi e nel 1442 era di modeste dimensioni. Nel secolo successivo venne comprata dalla famiglia Montefamerio alla quale si deve, quasi sicuramente, la costruzione del loggiato al piano nobile, non più esistente. Alla casa venne unito l’edificio concomitante, aveva finestre rinascimentali rettangolari quadripartite. All’ultimo piano vi era una loggia, poi chiusa, con archi a tutto sesto sorretti da colonnine. All’interno vi sono ancora oggi porte settecentesche con sovrapporte dipinte e soffitti costolonati del 1700 con travi lavorate dipinte; l’androne su via Vittorio Emanuele ha una bella volta a crociera. Nell’Ottocento si chiusero i portici medievali.

Vista angolare di Casa Frugerio, in cui si vede la nicchia con la statua della Madonne con il bambino, via Vittorio Emanuele, Chieri (TO).

17 – Casa Frugerio e Torre

via Vittorio Emanuele 44 / via XX Settembre

La casa era in origine, insieme alla torre, della famiglia Raschieri (che apparteneva alla famiglia “de albergo” degli Albussano), ma già nel XV secolo era di proprietà di Cristoforo Fantini e di sua moglie Giovannina. Le decorazioni che si vedono ancora oggi sono forse dovute a Cristoforo Frugerio, che compra la casa e la torre nel 1445 e l’anno dopo precisa nei catasti che nell’edificio vi sono sei botteghe. La casa è dotata di una finestra del tardo ‘400 con cornice in cotto; si nota all’angolo una icona mariana scolpita.

Nella casa è inglobata la Torre degli Albussano. La casata degli Albussano possedeva due torri, la prima è quella passata alla famiglia Raschieri e la seconda è questa. L‘esistenza di questa torre è documentata sia nel Theatrum Sabaudiae di fine XVII secolo che in una stampa del 1830 e nei disegni di Clemente Rovere. La sua riduzione in altezza per trasformarla in edificio abitativo e allinearla alle case adiacenti è avvenuta, quasi certamente, nel secolo XIX.

Per Carreum Potentia, Stefania Allora, Ezio Caligaris, Giulio Civera e Vincenzo Tedesco

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